Lettera aperta del Presidente Roma sulla programmazione 2023-2027

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Prendo spunto da due importanti appuntamenti, cui abbiamo partecipato come GAL Terre di Argil, sul tema dello sviluppo rurale ed alla programmazione LEADER 2023-27, per condividere alcuni elementi ed analisi emerse durante i lavori. Dati e fattori che ritengo di particolare importanza e fondamentali per una corretta pratica delle politiche bottom-up. Uno strumento che il nostro territorio non può tralasciare o utilizzare in termini parziali e non efficaci.

Altrimenti, e questo è un dato incontrovertibile, sarà difficile ridurre il gap in termini di qualità della vita e competitività del tessuto produttivo delle nostre aree interne e dei nostri territori rurali rispetto ad altre Regioni, cui, onestamente, abbiamo ben poco da invidiare in termini di biodiversità, patrimonio culturale e paesaggistico. 

Senza dilungarmi in esempi geo-referenziati o su numeri riguardanti le filiere, ritengo sufficiente rimandare ad una lettura sulle performance dell’Abruzzo o delle Marche nelle ultime due programmazioni LEADER; ed ai risultati sui e per i loro territori.

In alcun modo queste mie considerazioni vogliono essere riferite al sistema PSR nel suo complesso, che indubbiamente è stato un formidabile strumento anche per quei territori caratterizzati da agricolture fortemente competitive e da considerevoli capacità di investimento; né tanto meno un non riconoscere l’importante flusso economico ed il  forte sostegno a pubblici e privati che i GAL del Lazio hanno offerto nei rispettivi territori.

Le mie riflessioni –  ed in tale argomentazione riprendo e riporto sia quanto emerso lo scorso 9 ottobre durante il tavolo di lavoro “Strumenti & Esperienze. Interventi in convenzione: modalità attuative e prassi operative” organizzato dal webmagazine Zolla, sia, soprattutto, quanto delineato all’ultimo Forum LEADER (tenutosi a Giffoni Valle Piana dal 14 al 19 ottobre), e specificatamente nella sessione pomeridiana del 18 ottobre; in cui il GAL Terre di Argil ha coordinato la presentazione di un’indagine di valutazione sull’impatto LEADER – la reale capacità dei GAL di creare, strutturare e rafforzare processi diffusi di sviluppo rurale. 

Percorsi e dinamiche che attraverso una strategia abbiano la reale capacità di impattare su un  territorio migliorandone le condizioni di partenza. Di diversificare le attività economiche, di creare occupazione, di costruire e dare forza a processi di cooperazione, di sinergia tra pubblici e privati, di dar vita ad un processo dialettico e costituente tra tessuto socio-economico e territorio. Di dar vita e gambe ad una strategia unica per e del territorio, che sia strumento e vettore in grado di valorizzare ed organizzare in termini sistemici le enormi eccellenze, tradizioni, potenzialità che abbiamo.

Di cooperare, di integrare ed efficientare vari assi intervento e livelli di finanziamento, di essere agenzie di sviluppo territoriale.

Ebbene sinora il GAL Terre di Argil, sicuramente anche per nostre carenze, non è riuscito a svolgere tale fondamentale funzione per un territorio che ne abbisogna. Nella programmazione 2023-27 abbiamo l’impegno e l’obbligo di riuscirci. Chiaramente avendo strumenti,  condizioni ed un ruolo che lo permetta. Come accade, ed i risultati sono evidenti, in altre Regioni.

Per raggiungere questi obiettivi la nuova programmazione LEADER sicuramente fornisce ed apre ad uno strumento fondamentale e di notevole impatto. In tal senso i dati ed i risultati mostrati nei due appuntamenti precedentemente indicati e forniti dal CREA e da Rete Rurale parlano chiaro: gli “interventi in convenzione” – ossia quelle che nel bando della SRG06 sono definite “Azioni specifiche” – rappresentano uno strumento formidabile.

Le “Azioni specifiche” potranno essere un importante asse attraverso cui raggiungere molti degli obiettivi sovra indicati. Chiaramente a condizione che eventuali rivisitazioni, motivazioni di circostanza ascrivibili – ad esempio all’ente erogatore – e processi di standardizzazione non ne privino di senso e funzione.

Per la nostra strategia e per la nostra idea di sviluppo rurale queste attività rappresentano un primo passo volto a legittimare e dare forza a quella politica bottom-up che è pietra miliare e traiettoria principale del LEADER e per una crescita reale e sistemica del territorio.

E guardiamo con estrema fiducia, consapevoli delle potenzialità, delle energie del nostro GAL e di quanto sinora abbiamo supportato e sostenuto in termini di reti, connessioni ed innovazione sociale.

Il Presidente Adriano Roma

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