Dal secondo giorno del laboratorio AT2 e dai due appuntamenti che lo hanno caratterizzato emerge un elemento comune e condiviso – nonchè condizione indispensabile nel percorso di sviluppo rurale avviato: porre al centro di questo processo bottom-up, con il ruolo di attori fondamentali, i singoli territori.

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E’ indispensabile infatti che la biodiversità, le pieghe, il particolare -… quella pluralità di storia, tradizioni, enogastronomia, esigenze e sogni che compongono e che rendono unico il Bel Paese…- siano player e pivot in questa strategia (immaginata e praticata su scala sovralocale, volta a rafforzare processi economici e socio-economici intersettoriali ed ibridi, che interpreta nei territori stessi e connette i territori in termini non perimetranti ma di sinergia avendo particolare attenzione ai flussi ed alle relazioni) che punta a dare maggiore dignità alla dimensione rurale attraverso una crescita competitiva dei comparti economici e soprattutto il miglioramento dei servizi e della qualità della vita. Questo è quanto mai necessario ed urgente nella Regione Lazio per creare una discontinuità vera con quel sistema “Roma-centrico” (in termini istituzionali, di governance, di scelte e di strategie) che seppur fisiologico non può essere perpetrato per quel che concerne le politiche di sviluppo locale.

Quanto riportato può essere considerata in termini estremamente sintetici, e con il necessario rispetto dei diversi e molteplici contributi, interventi e riflessioni che hanno animato le due sessioni di lavoro, una narrazione di analisi e di prospettiva del secondo giorno di lavori del laboratorio sul tema dello sviluppo rurale promosso dal GAL Terre di Argil, dal Network Re.La.Te. e da molteplici altri attori che si sta svolgendo in Ciociaria e che si chiuderà domenica 17 dicembre 2023.

Ricordiamo che questa sessione di incontri sul territorio laziale è un ulteriore momento di un lungo percorso che dall’estate 2022 ha dato vita a molteplici incontri ed appuntamenti – oltre 60 i convegni, seminari, tavoli di lavoro realizzati tra Abruzzo e Lazio – cui hanno contribuito e stanno contribuendo i principali attori, stakeholder, rappresentanti di categoria, nonchè singoli imprenditori e cittadini, tutti tematizzati sul tema dello sviluppo rurale. Un percorso che vede come nodi imprescindibili il mondo della ricerca, le istituzione ed il sistema camerale.

Ed anche nella giornata di oggi è stato fondamentale il ruolo, l’impegno ed il protagonismo dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale grazie al contributo, sia in fase organizzativa che operativa, del Prof. Carlo Russo; che insieme a numerosi altri docenti e dipartimenti dell’Ateneo laziale, sta contribuendo in modo fondamentale a porre le basi per quel necessario percorso di innovazione sociale che passa imprescindibilmente in una dialettica continuativa e costituente tra mondo della ricerca e tessuto produttivo. Ed in questa sinergia sistemica, un ruolo fondamentale – che a nostro avviso le istituzioni e la governance devono tener presente e formalizzare – è quello delle meso-istituzioni e degli innovation broker.

Un ruolo volto e necessario da un lato ad interconnettere l’estrema discontinuità del sistema rurale, dall’altro ad aggregare esigenze, istanze, bisogni e desideri sia del tessuto produttivo (estremamente parcellizzato, soprattutto in questi territori ed in particolare nel comparto agroalimentare dei servizi e del turismo) sia degli enti locali (aspetto quanto mai necessario nel Paese degli oltre 8.000 campanili.

L’esigenza di aggregare e di promuovere unitariamente prodotti agroalimentari e servizi connessi all’heritage – mantenendo contestualmente le singole identità e lo stretto rapporto con il territorio di ogni singola referenza, nonchè di ciascuna realtà imprenditoriale – è il dato principale che emerge dal tavolo di lavoro della mattina svolto nel palazzo comunale di Arpino.

Un tavolo di lavoro che partendo da traiettorie progettuali già avviate quali la radio web GRIDA, il percorso editoriale RuralMedia (assi e ponti tra il prossimo futuro e le attività ancora in fieri del PSL 2014 -20’) e, soprattutto, del formidabile paniere  “Tipicamente Ciociaro” che nasce sul territorio di Arpino grazie all’importante azione del Consigliere Mauro Visca e che diverrà “percorso, spazio e vettore” per promuovere e commercializzare le eccellenze agroalimentari dell’areale del GAL.

A questa finalità “Tipicamente Ciociaro” aggiunge un aspetto estremamente importante – come d’altronde evidenziato dai vari imprenditori presenti al tavolo – ossia rafforzare ed accompagnare le filiere con disciplinari e consulenza in grado certificare la qualità (anche in termini etici, ambientali) e contestualmente innalzare l’asticella del comparto nel territorio. Da qui ha particolare valenza la presenza al Tavolo e la condivisione del percorso di Ilenia Bravo, Presidente dell’Ordine degli Agrotecnici Frosinone, e di Tullio Fabrizio per 66coop, ente di consulenza ed assistenza in campo agricolo che contestualmente sta portando avanti un suggestivo percorso di studio, monitoraggio e valorizzazione del patrimonio e delle potenzialità degli areali boschivi sul GAL Terre di Argil.

E la stretta connessione tra prodotto ed heritage, tra cultura ed agricolture, è anche una virtuale connessione tra le indicazioni emerse dal Tavolo del 14 dicembre e dall’incontro di Arpino.

Aggregazione di prodotti ed integrazione qualitativa dell’offerta turistica dei territori. In termini digitali, di servizi, di infrastrutture grazie, soprattutto, agli importanti attori – tra cui Luciano Rea, Luigi Franceschi, Virgilio Gay ed il professor Marcello Sansone (presenti al meeting di ieri mattina) oltre a stakeholder dello sviluppo rurale quali Local4Action, RevGreen ed ORTICA, che hanno connesso tematicamente e soprattutto, in termini operativi gli spunti emersi nel tavolo del 14 e del 15 mattina: “fare sistema, connettendo le particolarità e contestualmente mantenere al centro della strategia la dignità, il portato, i sogni e le esigenze dei singoli territori”.

L’IMPORTANTE CONTRIBUTO DELL’ON. MASSIMO RUSPANDINI

Nella conferenza stampa delle ore 16.30, svolta nella sala consigliare del Comune di Ceccano, sono intervenuti il Sindaco Roberto Caligiore, il Presidente del GAL Terre di Argil Adriano Roma, Andrea Di Vecchia per il CNR e – delegato dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale – il professor Carlo Russo.

Coordinatore, nonché vera dinamo nel percorso di rafforzamento ed armonizzazione della governance multilivello, è stato l’Assessore Riccardo Del Brocco.

Le conclusioni sono state affidate all’Onorevole Massimo Ruspandini che non solo ha sottolineato come il GAL possa rappresentare un importante strumento per un territorio (per cui – come percepibile dal suo intervento – l’Onorevole ha un legame ed un’attenzione estrema),  quello a sud di Roma, ed in particolare della provincia ciociara, che ha enormi potenzialità, energie e margini di crescita e rafforzamento. Anche attraverso strumenti come il GAL, che possono essere importanti attori in un quadro istituzionale che evidenzia notevoli bag e problematiche (grazie a scelte discutibili come quella delle province) e soprattutto merita e necessita il riconoscimento e la dignità che le sono consoni. E che non possono darsi se non attraverso una maggiore centralità della dimensione non metropolitana della regione. Di quelle province ricche di biodiversità, patrimonio naturalistico e forza imprenditoriale (soprattutto la frusinate) che necessitano di politiche, strategie ed interventi non parziali e condizionati.